La situazione si fa sempre più calda tra Leonardo Bonucci e la Juventus. Negli ultimi giorni, l’ex capitano bianconero ha adottato una mossa legale di grande rilievo: ha inviato una diffida tramite posta elettronica certificata (PEC) alla dirigenza del club, esigendo il suo ritorno nel roster affidato ad Allegri. La risposta della società è stata rapida e categorica: la scelta di escluderlo dalla rosa è di natura tecnica, ritenendo di offrire al giocatore le migliori condizioni per il suo allenamento. Non si prospetta alcun ripensamento, nonostante l’audace iniziativa legale. Tuttavia, Bonucci non si arrende e intraprenderà una nuova strada per far valere le sue ragioni, rivolgendosi al collegio arbitrale.
L’obiettivo di Bonucci con questa mossa è chiaro: fissare la sua posizione e preparare il terreno per un possibile scontro legale davanti al collegio arbitrale. Una delle possibilità è la richiesta di risoluzione del contratto (il giocatore è legato alla squadra per un’altra stagione con un salario annuale di 6 milioni di euro netti). Tuttavia, sembra più probabile che Bonucci chieda un indennizzo che, nel suo caso, potrebbe superare i 2 milioni di euro. Questa opzione è prevista nell’accordo collettivo dei calciatori di Serie A, un dispositivo che mira a tutelare i tesserati che si trovino fuori dall’organico principale della squadra. Le norme non si addentrano nelle scelte di carattere tecnico, ma hanno come obiettivo principale di garantire l’adeguato allenamento con il resto del gruppo. Al momento, però, Bonucci sta lavorando in orari separati rispetto alla prima squadra, insieme agli altri giocatori esuberanti. È evidente il suo desiderio di ottenere una chance per chiudere la sua illustre carriera con i colori che lo hanno portato alle vette del calcio.”