Nella notte scorsa, un atto terroristico ha colpito Bruxelles, scuotendo l’animo di tifosi svedesi e gettando un’ombra sinistra sul confronto calcistico tra la nazionale svedese e i Red Devils belgi, guidati da Lukaku. L’incalzante suspense pre-partita si è trasformata in una tragedia impensabile, pochi istanti prima dell’inizio del match, quando due tifosi svedesi sono stati vittime di un brutale attacco.
Questi due appassionati svedesi, giunti a Bruxelles per sostenere il loro team, si sono trovati a dover affrontare l’orrore, a soli cinque chilometri dallo stadio Re Baldovino, nella frequentata piazza Sainctelette. Qui, un individuo a bordo di uno scooter, indossante un giubbotto arancione fosforescente e un casco bianco, ha dato inizio a una frenetica caccia, brandendo un kalashnikov e urlando “Allah Akbar”, secondo i primi resoconti.
Senza pietà, ha inseguito i tifosi nella hall di un edificio, sparando ripetutamente, persino quando uno di loro era già caduto a terra. È stata un’agghiacciante esecuzione. Le immagini del brutale assalto sono diventate virali sui social media, insieme a quanto pubblicato dal presunto attentatore sulla sua pagina Facebook, in cui ha rivendicato l’attacco e dichiarato di essere affiliato allo Stato Islamico. Ha esultato per aver ucciso dei “miscredenti” e ha affermato di aver sparato per “vendicare i musulmani”, sostenendo di aver ucciso tre tifosi svedesi. La polizia locale ha confermato due morti, mentre un tassista ferito è fuori pericolo.
Mentre gli eventi si svolgevano fuori dallo stadio, all’interno dell’impianto si giocava regolarmente, nonostante il clima surreale e l’agitazione tra i tifosi, sia svedesi che belgi, che si tenevano informati tramite i loro smartphone sugli sviluppi del tragico evento nel centro di Bruxelles.
Gli svedesi hanno preso il comando al 15′ con una spettacolare azione individuale di Gyokeres, ma il Belgio ha pareggiato al 31′ grazie a un calcio di rigore trasformato da Lukaku, il romanista. Poi, al 45′, le squadre si sono ritirate negli spogliatoi, ma non sono mai più tornate in campo. La tensione all’interno dello stadio aumentava costantemente.
Gli svedesi, informati dell’accaduto, hanno deciso di non scendere nuovamente in campo. Alle 22.03, le autorità locali hanno preso la difficile decisione di sospendere il match, nonostante avrebbero preferito avere più tempo per contenere i tifosi nello stadio, considerando i rischi all’esterno.
Trentamila spettatori sono rimasti al loro posto per ore, in attesa di istruzioni, mentre le autorità cercavano l’attentatore in fuga su uno scooter, dopo l’omicidio dei due tifosi svedesi. Il presidente della federazione calcistica, Frederik Reinfeldt, ha dichiarato: “Ci sono 700 svedesi a Bruxelles e devono essere al sicuro. Fermare la partita era la decisione migliore, i calciatori sono stati informati solo all’intervallo.”
Contemporaneamente, la Francia ha intensificato i controlli alle frontiere con il Belgio, per prevenire una possibile fuga dell’attentatore. La caccia all’uomo è continuata per tutta la serata, mentre i tifosi presenti nello stadio ricevevano occasionali aggiornamenti attraverso gli altoparlanti sul piano di evacuazione.
Mentre la notte procedeva, i tifosi belgi presenti nello stadio cercavano di mostrare solidarietà agli svedesi accendendo le torce dei loro telefoni e intonando il coro: “Tous ensemble”. Tutti uniti contro il terrorismo in una notte che, a Bruxelles, è stata segnata dal terrore.