Sono passati ormai oltre 5 anni da quel 28 novembre 2016, data rimasta nella storia per la tragedia aerea che coinvolse la Chapecoense, squadra brasiliana che era in viaggio per disputare la finale di Copa Sudamericana contro il Nacional di Medellin. Un disastro aereo che portò alla morte di 71 persone sulle 77 totali a bordo compreso l’equipaggio. In quell’occasione tutta la compagine brasiliana perse la vita, eccezion fatta pertre calciatori.
I tre sopravvissuti dei 19 facenti parte della rosa hanno avuto destini diversi: Helio Neto, difensore centrale, ha smesso a causa delle lesioni riportate nell’incidente e oggi è un dirigente sportivo. Stessa sorte per il portiere Jackson Follmann, vittima dell’amputazione alla gamba destra. L’unico rimasto in attività è Alan Ruschel che, avendo riportato danni lievi, dopo il recupero, è riuscito a tornare in campo.
Ed è proprio il 32enne difensore ad essersi preso le prime pagine dei quotidiani sportivi. Come riportano i media brasiliani, infatti, a Ruschel non sarebbe stato riconosciuto il pagamento degli stipendi arretrati da parte del club, evento che è scaturito in una causa di risarcimento portata avanti dal calciatore nei confronti del club.
I motivi del mancato pagamento del salario sarebbero riconducibili al fatto che Ruschel da sopravvissuto avrebbe avuto benefici in termini di notorietà e guadagni, oltre al fatto che è anche l’unico ad aver ripreso l’attività, con l’America MG e il Cruzeiro. Oggi è svincolato: “Lui è un sopravvissuto benedetto dalla forza divina e, tra quelli direttamente legati al calcio, è l’unico che continua a svolgere la sua attività in maniera identica al periodo precedente. L’incidente ha dato al ricorrente notorietà e ha aumentato i suoi guadagni, basta rivedere la storia dei suoi contratti, la sua immagine si è accresciuta e ha guadagnato notorietà in tutto il mondo”.
Il calciatore ha prontamente risposto, sottolineando che la Chapecoense non lo ritiene una vittima, pur dovendo convivere con otto viti nella schiena, senza contare i danni psicologici. Ruschel ritiene che il comportamento della squadra brasiliana non sia rispettoso anche nei confronti dei familiari delle vittime.
Nel frattempo, lo scorso settembre, è stata arrestata una donna, responsabile della sicurezza del volo, colpevole secondo le indagini di non aver controllato la situazione del carburante del velivolo.