Dusan Vlahovic nelle sue due apparizioni con la nuova maglia della Juventus, e le due reti messe a segno, una in campionato e quella decisiva nei quarti di finale di Coppa Italia contro il Sassuolo, ha già dimostrato di essere l’acquisto giusto per il rilancio della Vecchia Signora che ha dovuto sborsare 75 milioni di euro alla Fiorentina per avere il fenomeno serbo.
Ma l’attaccante nelle scorse ore è finito al centro della cronaca per una vicenda che nulla a che fare con il calcio. L’ex viola, secondo quanto riferito dalla ASL Toscana Centro, avrebbe violato il periodo della quarantena, imposto per la sua positività al Covid, per recarsi a Torino ed effettuare le visite mediche con il club bianconero, pur non avendo completato l’isolamento obbligatorio. Per questo motivo l’azienda ospedaliera toscana avrebbe depositato una segnalazione presso la Procura della Repubblica di Firenze che ora approfondirà l’accaduto.
Nel caso in cui venisse confermato quanto segnalato, Vlahovic risulterebbe accusato di aver violato la legge numero 33 del 2020 inerente le disposizioni per contrastare l’emergenza pandemica da Covid 19. Il tutto potrebbe comportare una pena pecuniaria che va da 500 euro a 5000 euro. Ma non solo: in questi casi è previsto anche l’arresto e un periodo di reclusione che va da 3 a 18 mesi.
Questa ipotesi, ancora non supportata dai fatti, sarebbe una doccia gelata per Vlahovic che in semifinale di Coppa Italia incontrerà proprio i suoi ex compagni, usciti vincitori nella sfida contro l’Atalanta con il punteggio di 3 a 2 con il goal allo scadere di Milenkovic.