L’invasione dell’esercito russo in Ucraina e la conseguente crisi bellica e umanitaria nel Paese hanno spinto molti atleti ed ex sportivi a lasciare la loro quotidianità per partire verso quelle zone e dare un contributo concreto alle popolazioni colpite dal conflitto.
Tra questi c’è anche Sergiy Stakhovsky, ormai ex tennista ucraino, ritiratosi lo scorso gennaio, che è stato uno dei primi ad arruolarsi come volontario al fianco dell’esercito per difendere la sua patria. Il 36enne è partito i primi di marzo, pochi giorni dopo l’inizio della guerra, ed è riuscito a raggiungere Kiev attraversando a piedi il confine con la Slovacchia, divenendo anche una fonte preziosa per la stampa, grazie ai suoi continui aggiornamenti che pubblica sia sui social, sia attraverso i suoi interventi in streaming ai vari telegiornali internazionali.
In uno dei suoi appuntamenti con i media, Stakhovsky ha riportato all’attenzione la figura di Djokovic, con il quale è stato protagonista di un fitto dialogo tramite messaggistica istantanea. Il tennista serbo, infatti, si è messo in contatto con l’ucraino, chiedendo come stesse e quale fosse un indirizzo valido per poter inviare aiuti finanziari e di altro genere, testimoniato dalla pubblicazione dei messaggi. Un bellissimo gesto da parte del campione numero uno del ranking mondiale, che negli ultimi mesi era stato travolto dalla ben nota vicenda della vaccinazione e della mancata partecipazione all’Australian Open.
Stakhovsky ha anche fatto sapere di essere partito senza voler esplicitamente avvertire la sua famiglia, dicendo a moglie e figli di dover partecipare a un torneo di tennis, senza specificare dove e quando, motivando tale decisione per non destare preoccupazione, essendo i suoi bambini ancora molto piccoli per capire pienamente la situazione in Ucraina.