La stagione estiva del Tennis ci stava per regalare l’ennesima prestazione da mostro di Novak Djokovic, il tennista serbo che dopo aver messo in bacheca l’Australian Open, il Roland Garros, Wimbledon (in finale contro Berrettini), ha mancato di un soffio il successo agli US Open in finale contro il russo Medvedev. Una vittoria che gli avrebbe regalato il Grande Slam, il riconoscimento per chi nella stagione riesce a primeggiare in tutti e 4 i maggiori tornei del circuito Atp.
Appuntamento rimandato al futuro, per un’impresa che sarà difficilmente ripetibile. A riuscirci però sono stati addirittura due atleti paralimpici, che non si sono accontentati unicamente degli Slam ma sono andati anche oltre.
L’australiano Dylan Alcott e l’olandese Diede de Groot, tennisti in carrozzina si sono aggiudicati gli Us Open rispettivamente per quel che riguarda il circuito maschile e femminile. Un trofeo che ha concluso un cammino che li ha visti trionfanti anche negli altri tre tornei Major, conquistando entrambi il Grande Slam.
Ma non solo, anche alle Paraolimpiadi di Tokyo di questa estate, i due sono riusciti a primeggiare nelle loro categorie ottenendo la medaglia d’oro maschile e femminile di tennis in carrozzina. Con questa vittoria, quindi, non solo la gioia di aver ottenuto il Grande Slam ma anche il Golden Slam, riservato a chi, oltre ad aver vinto i quattro slam, è riuscito a piazzarsi sul gradino più alto del podio durante i Giochi Olimpici.
Un evento più unico che raro, visto che l’unica atleta ad aver raggiunto questo risultato incredibile è la statunitense Steffi Graf, che nel 1988 dominò anche alle Olimpiadi di Seoul in Corea del Sud.
Due veri fenomeni del tennis che, già nel recente passato avevano dimostrato il loro valore: la de Groot, a soli 24 anni, con la vittoria del 2021, vince per la quarta volta consecutiva gli US Open (imponendosi anche nel doppio quest’anno) e 12esimo slam, mentre per Alcott il coronamento di una carriera che a 30 anni compiuti lo ha visto mettersi in tasca 15 tornei dello Slam su 17 finali disputate.