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Il Manchester City vince fuori casa contro l’Arsenal e lo aggancia al vertice

di Fabrizio
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Il Manchester City è sempre lì. Nemmeno quando l’Arsenal è scappato in vantaggio di sette punti ha fatto disperare gli uomini di Guardiola, che sono sempre una minaccia costante anche se si intravedono appena la luce. Gli azzurri non sono inesperti alle vittorie in Premier: hanno alzato quattro degli ultimi cinque campionati e giocano con quella pressione che attanaglia, prima o poi, i rivali.

I Gunners, immersi nella loro prima crisi del percorso, hanno visto sprecare il proprio vantaggio in 11 giornate con tre sconfitte. Arteta e i suoi hanno capitolato contro il City e con il loro calcio totale e il campione in carica li ha sconfitti (1-3) nel loro fortino degli Emirates, agguantando il primo posto.

Sono leader per miglior differenza reti (+36 su +26) ma hanno una partita in più. Se l’Arsenal batte l’Everton in casa tornerà in vetta con i tre punti di vantaggio.

I londinesi stanno andando in marcia. Poche squadre -quasi nessuna- giocano faccia a faccia con il City, prendendo il possesso della palla -gli azzurri avevano il 37%!- e prendendo sempre palla da dietro con il rischio che la pressione del cityzen ti travolgesse e gli rubasse la palla nella trequarti avversaria. Il problema dei Gunners è stato un secondo tempo troppo timido, con pochissimi tiri in porta a differenza del primo.

Tomiyasu, in un brutto retropassaggio, ha dato un assist involontario a De Bruyne, che per primo l’ha puntata su Ramsdale. Un madornale errore che solo un genio come KDB può trasformare in un bersaglio. Un vantaggio che l’Arsenal ha pareggiato con le polemiche. Nketiah in area va al tiro ed Ederson lo investe in pieno. Rigore dubbio che Saka non ha perdonato. Il leader ha recuperato il suo posto. Ma il City aspettava il momento giusto e prima dell’intervallo Rodri centrava la traversa.

Il secondo tempo è stato paradisiaco. La sceneggiatura del film agli Emirates è stata scritta da Arteta e finalizzata da Guardiola. L’Arsenal ha preso l’iniziativa e il City li ha schiacciati con il movimento negli spazi.

Il City, senza perdere la sua identità, sa come muoversi in questi ambienti. Guardiola, lungi dall’essere ‘lo stile non è negoziabile’, ha molti primati. Sa che, a volte, devi cambiare lo smoking per la maglia. Correre invece di controllare. Metti Bernardo Silva a lato e rettifica a metà tempo. Nel secondo tempo ha cambiato modulo togliendo Marhez e inserendo un difensore centrale. E ìi ha vinto la partita.

Haaland torna decisivo

Il norvegese, che era in dubbio ma è arrivato a giocarsi la grande battaglia di questa Premier, ha procurato un rigore contro Gabriel che il VAR ha annullato per fuorigioco.  Gli azzurri hanno controllato un possesso palla abbastanza sterile dell’avversario e poi li hanno uccisi con due gol. Gabriel ha sbagliato un passaggio e Haaland, Gündogan e Grealish hanno intessuto una giocata che l’inglese ha concluso.

Un vantaggio che il norvegese aumenta su passaggio di De Bruyne con Rodri come ispiratore. Erling si è mosso in area come un rapace del gol e con controllo sinistro e chiusura di destro ha portato i suoi sul 3 a 1 . Ha 26 gol! in 22 partite. Pazzesco per portare la normalità in Premier. Arteta non è riuscito a battere il maestro Guardiola, ma gli resisterà fino alla fine. Mikel vuole il suo trono, ma il re non ha ancora consegnato la sua corona. Dovranno ancora giocarsela.

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