Marcel Desailly, Jean-Pierre Papin, Philippe Mexès, Jérémy Ménez, Adil Rami, Christophe Dugarry, Yoann Gourcuff… La lista dei francesi che hanno vestito la maglia del Milan è molto lunga, ma l’attuale densità di giocatori francesi ha pochi precedenti nella storia. Escludendo Tiémoué Bakayoko e Yacine Adli, che hanno avuto un impatto limitato in Serie A e in Champions League, i restanti quattro giocatori – Mike Maignan, Theo Hernandez, Olivier Giroud e Pierre Kalulu – rappresentano dei pilastri fondamentali per i rossoneri. Il tecnico Stefano Pioli si affiderà molto al suo contingente francese questa sera, nel tentativo di recuperare i due gol subiti nel primo confronto della semifinale di Champions League contro l’Inter, il vicino di casa.
L’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, non è sfuggito a questo “legame francese”. Durante la conferenza stampa di lunedì, ha sottolineato il collegamento tra l’arbitro francese Clément Turpin e la colonia tricolore del Milan. “Molti amici e conoscenze nel mondo del calcio mi hanno informato della nomina di un arbitro francese per la partita del Milan, che conta quattro giocatori francesi”, ha scherzato il tecnico, aggiungendo poi: “Non c’è alcun problema, abbiamo piena fiducia“.
Detto ciò, la battuta di Inzaghi solleva una domanda: perché il Milan si concentra così tanto sui giocatori francesi? La prima spiegazione risiede nell’identità del capo reclutatore del club, Geoffrey Moncada, il quale ha avuto un ruolo di rilievo nella formazione di questa diaspora francofona. Dal 2018, Moncada ricopre questa posizione nella capitale della moda, dopo aver trascorso otto stagioni nell’AS Monaco. Pertanto, possiede una vera sensibilità verso la Ligue 1. L’altra spiegazione risiede ovviamente nel valore sportivo dei giocatori coinvolti, che hanno dimostrato di essere veri e propri talenti sul campo.