Secondo le stime, che tengono conto della semestrale di dicembre 2020 del club (-131 milioni) e la semestrale della Exor di giugno 2021 (-77 milioni), la Juventus avrebbe chiuso il bilancio 2020-21 con un rosso di 191 milioni di euro. La perdita non è ufficiale, in attesa che il CdA bianconero, la prossima settimana, approvi il documento contabile della stagione passata.
La situazione potrebbe essere anche peggiore rispetto alle stime in virtù delle cessioni di Romero e Cristiano Ronaldo, che sono stati venduti a un prezzo inferiore rispetto a quello preventivato. Si arriverebbe quindi alla cifra record di 210 milioni di passivo, e la Vecchia Signora è pronta ad affrontare il quarto bilancio consecutivo in perdita dalla stagione 2017-2018 fino ad oggi, dopo che nei tre anni precedenti aveva fatto registrare utile di esercizio.
Le cause sono riconducibili in larga parte anche alla pandemia da Covid19 che, avendo azzerato gli spettatori allo stadio, ha tolto una fetta consistente degli introiti, circa 80 milioni di euro annui tra biglietti e attività connesse all’Allianz Stadium. Anche il capitolo plusvalenze ha il suo peso, in quanto la Juve prima dell’arrivo del Covid, grazie alla cessione di alcuni giocatori (spesso neanche mai impiegati) riusciva a raccogliere molte risorse (nel 2019 circa 127 milioni, nel 2020 circa 167).
La presidenza è corsa subito ai ripari, con Andrea Agnelli e il CdA che ha confermato una ricapitalizzazione di 400 milioni di euro entro la fine dell’anno in corso e Andrea Elkann, attraverso la controllante e azionista del club Exor, ha annunciato che anticiperà 75 milioni di euro che si andranno a sommare all’intervento dei soci.
L’obiettivo quinquennale è quello di rendere la gestione più sostenibile, tagliando i costi, attraverso l’abbattimento del monte ingaggi (già iniziato con la cessione di Cristiano Ronaldo) e gli investimenti sui giovani.