Il posticipo di ieri sera tra Juventus e Roma all’Allianz Stadium, valevole per l’ottavo turno della Serie A, ha lasciato strascichi polemici sulla conduzione arbitrale di Orsato.
Gli episodi più contestati sono riconducibili al rigore assegnato alla Roma sul finale del primo tempo, fallito poi dal francese Veretout, al primo errore dal dischetto da quando veste la maglia giallorossa. In particolare, ciò che si imputa ad Orsato è relativo al fischio avvenuto prima che l’azione finisse, cosa ormai rarissima da vedere sui campi da gioco, da quando è stata introdotta la VAR.
Se avesse aspettato il termine dell’azione, Abraham avrebbe segnato, malgrado l’assegnazione del rigore, anche se il direttore di gara, sotto al tunnel per gli spogliatoi, ha sottolineato a Cristante che in caso di rigore l’azione va fermata a prescindere dall’occasione da goal, particolare che però non sembra essere previsto dal regolamento. Sempre in occasione del rigore, alcune testate hanno rilevato un tocco di mano di Mkhitaryan, dopo essere stato atterrato da Szczęsny, il che avrebbe comunque comportato l’annullamento della rete del pareggio della Roma, nel caso il tocco fosse stato volontario, circostanza però da appurare eventualmente al VAR, vista la dinamica della caduta del giocatore armeno.
Ma è un altro tocco di mano quello che sta generando ulteriori polemiche sull’esito finale della partita: in occasione della rete di Kean (non in fuorigioco perché in linea con il pallone colpito di testa da Bentancur), l’azione partita dalla sventagliata di Cuadrado verso De Sciglio, autore del cross decisivo, sarebbe viziata da un tocco di mano del colombiano, segnalato in diretta dai giocatori della Roma ma giudicato ininfluente da Orsato. Nel caso la Var avesse considerato decisiva la mano del terzino bianconero, il goal avrebbe dovuto essere annullato.
Nel frattempo l’AIA ha giudicato l’operato di Orsato consono, e per questo non è stato fermato.