Era sparito dai radar sportivi da qualche anno, dopo che lo scandalo in seno alla FIFA lo aveva travolto e allontanato dal calcio con una squalifica di 4 anni, ma di recente Michel Platini è tornato a parlare.
L’ex numero uno della UEFA ha in mente una operazione per preservare i valori fondanti del calcio: farlo diventare patrimonio dell’Unesco. Per raggiungere questo obiettivo si è già messo in contatto con la direttrice dell’organizzazione che fa riferimento all’Onu, Audrey Azouley, per impostare una strategia adeguata allo scopo.
Intervenuto a una trasmissione radiofonica francese, l’ex fenomeno della Juventus ha proposto questa idea per fermare l’andazzo che il calcio sta seguendo ormai da anni, mosso solo da dinamiche economiche dove il business e le televisioni hanno di fatto surclassato i principi che da sempre hanno rappresentato il motore di quello che è considerato mondialmente uno degli sport più amati dalla gente.
“Il calcio è una fiamma, un gioco, una passione, e come tale deve essere riconosciuto dall’Unesco”, con queste dichiarazioni, Platini ha voluto sottolineare come il pallone, e lo Sport in generale, debba mantenere la sua forma originaria con i capisaldi dell’inclusione, dell’integrazione e come fattore fondamentale per la socialità giovanile, ma non solo.
Attraverso la protezione dell’Unesco, si vuole tenere il calcio il più possibile lontano dai propositi rapaci di personaggi senza scrupoli che non sono minimamente interessati al calcio inteso come gioco ma solo agli aspetti in grado di generare interessi economici, svilendone l’essenza e lo spirito.
Per facilitare l’adesione all’Unesco, Le Roi ha già in mente una serie di viaggi e appuntamenti in giro per il Mondo per sensibilizzare gli Stati su questo aspetto e ottenere un consenso alla candidatura che possa abbreviare i tempi di accettazione. Non si tratta quindi di far entrare nell’Unesco le organizzazioni calcistiche come Uefa e Fifa ma unicamente il calcio, inteso come entità a se stante.
Parole belle e piene di significato, che cozzano, però, con il recente passato di Platini, uno dei principali promotori degli insoliti Mondiali in Qatar, una scelta che sembra avere motivazioni unicamente legate allo show business.