Stanno suscitando molto scalpore le parole di PatriceEvra, ex calciatore tra le altre di Juventus e Manchester United, rilasciate durante le interviste al giornale francese Le Parisienne e alla televisione francese BFM TV. In particolare, il terzino transalpino si è soffermato su tre temi principali, vale a dire la questione omosessualità nel calcio, la pandemia da Covid19 e il trattamento riservato al suo compagno di Nazionale Anelka durante i Mondiali del 2010.
Partendo dall’omosessualità, Evra ha sottolineato come questo tema nel calcio sia ancora un tabù e ha esortato i giocatori gay a fare coming out. Oltre a questo, ha rilevato che in ogni squadra ci siano almeno due atleti gay, condannando un ambiente in cui “se lo dici, è finita”. In questo contesto, l’ex terzino si è reso protagonista anche di una confessione riguardo a uno stupro subito all’età di 13 anni, che ha taciuto per paura e vergogna.
Passando alla questione di Anelka e la sua cacciata dal ritiro della Nazionale durante i Mondiali del 2010, Evra ha commentato l’accaduto dicendo di aver avvertito l’allora tecnico della Francia Domenech che tale decisione avrebbe creato il caos, cosa che poi si è verificata con l’ammutinamento di tutto il gruppo. Secondo Evra la decisione fu frutto di quanto indicato dall’allora Presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy.
Infine la vicenda relativa al Covid e alla vaccinazione. Evra ha commentato la situazione dichiarando che ormai si tratta solo di una questione politica, sottolineando che al riguardo si parli troppo della pandemia e contestando il conteggio dei morti, tirando in ballo anche Bill Gates che, a suo dire, ne aveva parlato del 2013, lasciando intendere una programmazione dell’emergenza studiata a tavolino. Sulle vaccinazioni, sulla falsa riga di quanto detto da Djokovic, ritiene che debbano essere sempre a discrezione della singola persona e non una imposizione dall’alto.