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L’Italia Under20 sconfitta in finale mondiale da un Uruguay semplicemente superiore

di Fabrizio
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In una notte storica e con una temperatura di 6 gradi, più di 35.000 tifosi uruguaiani hanno attraversato il fiume per accompagnare la squadra azzurra allo stadio Unico Armando Maradona (  con il terreno di gioco veramente messo male ) nella città di La Plata, e fin dai primi minuti di gioco la squadra dell’allenatore Marcelo Broli ha dominato la palla con un attacco e pressing strategico che ha mantenuto per tutta la partita.

Nel primo tempo, a 5 minuti arriva il primo tiro di Alan Matturro, che ha preso la medaglia d’oro e il pallone d’argento come secondo miglior giocatore della Coppa del Mondo, e al minuto 9 e 12 ci sono due tiri di Fabricio Díaz, uno molto vicino all’incrocio della porta.

Gli azzurrini praticamente non hanno tirato in porta al portiere uruguaiano Randall Rodríguez, se non al 18′ con un tiro dell’attaccante Simone Pafundi ma la palla non è arrivata in porta perché intercettata dalla buona difesa uruguaiana.

Il primo netto momento di gol è stato al 21′ con un potentissimo colpo di testa di Anderson Duarte, che il portiere italiano, Sebastiano Desplanches, è riuscito a intercettare con una formidabile parata sull’angolino sinistro, che gli ha permesso di conquistare il guanto d’oro e consacrarsi come il miglior portiere del mondo.

Gli uruguaiani hanno mostrato maggiore velocità in quasi tutte le azioni, contro una squadra italiana più forte e corpulenta che, per difendersi dall’assedio uruguaiano, ha commesso un numero significativo di falli, con 5 cartellini gialli e due possibili espulsioni che non si sono concretizzate .

All’intervallo il tecnico italiano, Carmine Nunziata, ha apportato diverse modifiche strutturali per iniziare la seconda frazione di gioco, mentre il tecnico uruguaiano Marcelo Broli ha deciso di non apportare modifiche, limitandosi a sollecitare i suoi giocatori nello spogliatoio a continuare con la pressione e prendere sfruttare l’occasione. E così la squadra uruguagia ha continuato ad uscire senza fiato e annullando la forza del rivale, nonostante al minuto 70 la stanchezza iniziasse a farsi notare e il gol non arrivasse. Mentre il direttore tecnico italiano ha continuato ad apportare modifiche permanenti alla sua squadra senza alcun successo.

Al 61′ arriva il primo cambio nella squadra uruguaiana, esce Anderson Duarte del Tacuarembo ed entra Andrés Ferrari, e La Celeste prosegue con punizioni pericolose, calci d’angolo, tiro in porta al 70′ di Fabricio Díaz che viene intercettato: successivamente si è cominciata a notare l’impazienza della squadra uruguaiana, che non ha definito il gioco e ha iniziato a perdere fluidità. L’Italia purtroppo non è riuscita quasi mai ad essere pericolosa.

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All’80’ l’arbitro svizzero Glenn Nyberg ha alzato il cartellino rosso prima di un controverso calcio del numero 4 degli azzurri, Mateo Pratti, sul ginocchio di Fabricio Díaz, ma poi annullato su suggerimento del VAR.

A soli 5 minuti dal termine, il gol consacra la meritata vittoria dell’Uruguay, su calcio d’angolo culminato con un colpo di testa di Luciano Rodriguez e palla che entra nella porta azzurra sfiorando il palo sinistro. Dopo il gol, il momento di tensione maggiore arriva quando l’arbitro svizzero ferma il gioco e controlla il VAR per un possibile fallo di mano di Alan Matturro nella giocata, ma alla fine Glenn Nyberg conferma il gol dell’uruguaiano.

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