Nel giorno in cui Fabio Aru annuncia il suo ritiro dal ciclismo al termine della Vuelta 2021, a prendersi le prime pagine dei giornali sportivi è lo sloveno Primoz Roglic, che conquista la maglia rossa e si porta a casa il terzo successo consecutivo della corsa spagnola, dopo le vittorie nelle edizioni 2019 e 2020. Un risultato incredibile per il 31enne della Jumbo-Visma che anche quest’anno ha concluso il Giro di Spagna sul gradino più alto del podio in virtù di quattro successi di tappa, dopo l’oro nella cronometro maschile delle Olimpiadi di Tokyo.
Roglic, malgrado avesse conquistato di fatto la Vuelta dopo la tappa di Castro de Herville, ha voluto superarsi conquistando anche l’ultima giornata, con la cronometro che lo ha visto primeggiare davanti al danese Magnus Cort Nielsen (14 secondi di vantaggio), raggiungendo quindi la prima posizione nella corsa contro il tempo di Santiago di Compostela dopo le vittorie di Burgos, Valdepenas de Jean e Laghi di Covadonga.
La classifica finale vede Roglic sopravanzare lo spagnolo Enric Mas della Movistar, distante 4 minuti e 42 secondi dallo sloveno. Ultimo gradino del podio è occupato da Jack Haig, l’australiano della Team Bahrain Victorious.
Con il terzo successo consecutivo nella Vuelta, Primoz Roglic entra a far parte del ristrettissimo club di ciclisti che hanno conquistato la maglia rossa per tre volte, eguagliando lo spagnolo Alberto Contador e lo svizzero Tony Reminger e puntando il record dell’iberico Roberto Heras fermo a quattro.
Per gli italiani, come dicevamo, l’addio al ciclismo di Fabio Aru all’età di trentuno anni, certifica la fine della carriera di un grande corridore che in questa Vuelta (che ha conquistato nel 2015) si è dovuto accontentare della 51esima posizione. Primo in classifica generale tra i ciclisti del nostro Paese, il 33enne Damiano Caruso che è riuscito a vincere una tappa (l’unica per gli italiani), con un grande exploit e raggiungere la posizione diciassette, ben lontano però dalla top 10.