In un’inchiesta mozzafiato che sta scuotendo il mondo del calcio, la Procura di Torino sospetta che dietro i loschi siti di scommesse illegali operi la temuta criminalità organizzata. L’indagine, tutt’altro che conclusa, suggerisce la possibilità che altri calciatori potrebbero essere coinvolti in questo vortice oscuro.
Si tratta di piattaforme online che permettono scommesse su eventi sportivi e non, siti clandestini senza licenza, accessibili solo tramite invito. Le puntate effettuate su tali siti raggiungono cifre astronomiche, alimentando i sospetti sul coinvolgimento della malavita organizzata. Un’escalation di eventi che potrebbe ben presto far nascere una nuova “scommessopoli”, data la partecipazione di vari giocatori. Non è escluso che emergano altri nomi nel corso delle indagini.
Il calcio e i calciatori in sé sembrano essere solo un aspetto marginale di questa complessa indagine condotta dalla Procura di Torino. L’inchiesta coinvolge un’ampia rete di attività e si concentra soprattutto sulla criminalità organizzata che potrebbe nascondersi dietro le scommesse clandestine. L’indagine è ancora in corso, ma la squadra mobile di Torino ha già raccolto una vasta quantità di prove riguardo a un giro di scommesse illecite.
La mente dietro questa incisiva indagine è Manuela Pedrotta, sostituto procuratore del Gruppo 7, specializzata in terrorismo ed eversione dell’ordine pubblico. Con una lunga esperienza nella lotta all’antimafia e alla criminalità organizzata, Pedrotta è già stata protagonista nel processo contro i No Tav. Recentemente, anche Zaniolo e Tonali sono stati iscritti nel registro degli indagati, insieme a Fagioli. Il reato contestato si riferisce alla legge 401 in vigore dal 13 dicembre 1989, che tratta degli interventi nel settore del gioco e delle scommesse clandestini e della tutela della correttezza nelle manifestazioni sportive.
Va sottolineato che il gioco d’azzardo in Italia non è un reato e scommettere non è vietato, a patto che ci si rivolga a canali legali e non si scommetta su eventi sportivi in cui si è direttamente coinvolti, come nel caso del calcio. L’indagine inizia con l’identificazione dei bookmaker illegali, con l’obiettivo di risalire agli individui che gestiscono il sistema online per le scommesse. In Italia, è possibile scommettere solo su piattaforme autorizzate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM e AAMS). Qualsiasi scommessa effettuata su siti privi di una concessione italiana e operanti con una licenza da un paese esterno all’Unione Europea o allo Spazio Economico Europeo è illegale.
Dall’indagine emergono puntate di migliaia di euro, transazioni finanziarie, debiti, e dettagli riguardo ai partecipanti. La squadra mobile sta ancora indagando su nomi e indirizzi IP. Alcuni giocatori, inclusi Fagioli, ammettono di aver scommesso e forniscono informazioni utili all’inchiesta. Dopo Fagioli, anche Tonali e Zaniolo sono stati coinvolti nelle indagini. Gli inquirenti hanno visitato il quartier generale della Nazionale a Coverciano per notificare loro gli atti d’indagine. Inoltre, i telefoni dei due giocatori sono stati sequestrati, nella speranza di identificare chi scommetteva e chi organizzava il giro di scommesse clandestine. La paura è che dietro a tutto ciò possa celarsi la presenza della mafia.