Nel palcoscenico mondiale del basket, un’avvincente sfida ha destato l’attenzione di tutti: il Sud Sudan, esordiente a questo livello, ha sorprendentemente superato la Cina con un netto 89-69.
Questo non è solo un risultato sportivo, ma un racconto che va oltre i confini del campo da gioco. Il Sud Sudan, posizionato modestamente al 62º posto nel ranking mondiale, è uno stato indipendente soltanto dal 2011, ed è tristemente noto per la sua devastante povertà, figurando tra le nazioni più disagiate al mondo. La mancanza di risorse è talmente estrema da non permettere nemmeno la presenza di una struttura adeguata dove praticare il basket, un ostacolo ulteriormente ingigantito dai danni causati dalla sanguinosa guerra civile, che ha colpito duramente anche alcuni dei talentuosi atleti nazionali.
Nonostante questi ostacoli immani, il Sud Sudan ha travalicato le aspettative qualificandosi per il mondiale, registrando undici vittorie su dodici partite giocate. L’apice di questa incredibile ascesa è stata la prima vittoria ottenuta in questo torneo, in cui ha messo in seria difficoltà la squadra cinese, mettendo a repentaglio il cammino della Cina verso la qualificazione. Dietro l’epicentro di questo trionfo gioca un ruolo fondamentale Luol Deng, nome ben noto ai tifosi di basket in quanto ex stella della NBA con passaggi significativi tra le squadre di Chicago, Cleveland, Miami, Lakers e Minnesota. Ora, all’età di 38 anni, Deng assume il ruolo di presidente della federazione cestistica sud sudanese e si impegna attivamente nella scoperta e nel reclutamento di nuovi talenti.
Tra questi spicca la figura del famoso playmaker dei Chicago Bulls, Carlik Jones, originario degli Stati Uniti ma fiero portatore del passaporto sud sudanese. Jones ha brillato in questa partita segnando 21 punti, affrontando la squadra cinese che, a sua volta, ha schierato Kyle Anderson, un americano naturalizzato conosciuto con il nome di Li Kaier. Oltre al suo ruolo chiave nell’organizzazione, Luol Deng ha contribuito finanziariamente al supporto della nazionale, dimostrando un coinvolgimento totale verso il successo di questa squadra emergente.
Questa vittoria, per un Paese dove metà della popolazione lotta per accedere all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, assume un valore storico di incommensurabile significato. In ogni angolo del globo, molte persone si sono unite nel tifo per il Sud Sudan, riconoscendo nella sua epica battaglia non solo una vittoria sportiva, ma un trionfo di resilienza umana che ispira e unisce le nazioni.
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