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Un allenatore è stato ricoverato dopo l’aggressione di un tifoso

di Redazione EFBET News

Quando parliamo di violenza nel mondo del calcio, spesso ci riferiamo a eventi incresciosi che coinvolgono i campionati minori o giovanili, dove la sicurezza è certamente meno presente e anche gli spalti permettono contatti ravvicinati tra tifosi e protagonisti in campo.

L’ultimo episodio in ordine cronologico è avvenuto nel giorno di Pasqua, lo scorso 17 aprile. Siamo a Gabicce Mare, in provincia di Pesaro, durante un torneo per la categoria esordienti tra la squadra umbra Accademia Calcio ASD Terni e la laziale Polisportiva Ponte di Nona Roma.

A seguito di un contrasto di gioco, il padre di uno dei due ragazzini coinvolti, facente parte della compagine romana, ha deciso di fare invasione di campo, dirigendosi verso l’allenatore del club ternano, il 33enne Francesco Latini, che stava cercando di calmare gli animi in campo. Il genitore del 12enne ha aggredito il tecnico, sferrandogli un pugno sul volto che lo ha fatto cadere a terra. A quel punto ha subito anche un forte calcio alla schiena, sul fianco, causandogli una lesione di due centimetri al rene.

Una follia durata 10 minuti, a cui ha fatto seguito la protesta degli altri spettatori sugli spalti e l’intervento di un poliziotto presente che ha indentificato l’aggressore e chiamato i carabinieri del posto che hanno deciso di aprire un’inchiesta.

L’allenatore Latini è poi stato ricoverato prima a Riccione e poi a Cesena con una prognosi di 30 giorni. Pur non in perfette condizioni, ha voluto postare un messaggio social per tranquillizzare i suoi conoscenti, nel quale ha sottolineato di stare bene e di non essere intimorito da certi gesti: “Non mi toglierete mai la speranza. Non mi farete mai passare la voglia di portare in campo ciò in cui fermamente credo. Nemmeno pestandomi”.

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