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Verstappen uccide lo spettacolo in Formula 1? Ennesima vittoria da dominatore a Miami

di Fabrizio
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Il circuito dei Miami Gardens ha chiarito che finché Max Verstappen rimane alla Red Bull e la Red Bull continua a contare su Max Verstappen, è molto difficile che ci sia una sorta di spettacolo con cui i milioni di spettatori possano continuare a sperare in un’alternativa al campione del mondo. Nemmeno le celebrità che hanno popolato le cerimonie precedenti, né i coriandoli hanno potuto coprire quella che, a detta di tutti, è una delle gare più noiose (forse la più) finora di questa stagione. E in gran parte la responsabilità è della Red Bull, che ha regalato a un pilota d’altri tempi una vettura destinata a essere una delle più dominanti degli ultimi anni.

Vederlo saltare i rivali uno dopo l’altro in soli 10 giri fino a portarsi già in zona podio, partendo dal 9° posto a causa dell’errore di Leclerc in qualifica, parla molto male di un cambio di regolamento che dovrebbe garantire la battaglia in pista e si è rivelato esattamente il contrario. Nemmeno il suo compagno di squadra Sergio Pérez è stato un rivale, visto che nonostante sia andato primo per buona parte della gara, neanche lui ha resistito. Verstappen, che ha montato la gomma bianca , la dura, ‘ per 46 giri (e ne sarebbe durata 57 se non fosse esistito il cambio forzato), ha fatto tutto non bene, ma perfetto. In soli 10 giri si sapeva già che sarebbe stato lui il vincitore; la cosa imbarazzante è stata proprio la facilità con cui lui, su gomma dura, ha sverniciato gli altri, tra cui Ferrari e Mercedes, su gomma gialla, media.

Lungo la strada ha superato i due spagnoli. Carlos Sainz e Fernando Alonso hanno lasciato spegnere le braci di Baku in una lotta che tale non è stata, sempre con l’asturiano davanti. L’ingresso ai box di Sainz, prima del previsto perché la Ferrari non ha ancora una degna strategia, è finito per essere un altro disastro della lista. Una brusca frenata all’ingresso della strada non è bastata a impedire lo spegnimento del radar della velocità. La conseguenza: una penalità di cinque secondi, definitiva, e addio alle possibilità di lottare per il podio. La sensazione che in Ferrari non si possa più lottare non per il podio, ma per non rendersi ridicoli.

Con questo risultato Verstappen si afferma leader del Mondiale e spegne improvvisamente il tentativo di assalto che gli accaniti tifosi messicani sognavano nel precedente. Non c’è niente da fare se continua di questo passo, e se la Pirelli non decide mischiare le carte per dare un po’ di entusiasmo a questa stagione. Alonso è, per il momento, l’unico che può seguirli ed è da lontano. Dopo questa gara, lo spagnolo è ancora 3° nel Mondiale con 75 punti ma 30 dietro Sergio Pérez. A meno che non succeda qualcosa, sarà questo il consueto andamento delle prossime gare, in un mese di maggio che ha iniziato con questa breve visita a Miami prima del rientro nel Vecchio Continente. Tra due settimane la mitica Imola ospiterà un GP dell’Emilia Romagna. Alla Ferrari sperano di non fare l’ennesima brutta figura.

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